Intervento Garante: no a dati sulla salute nei siti dei Comuni

Per il Garante per la privacy è illecito diffondere i dati sulla salute dei cittadini sui siti Web dei Comuni italiani. Il Garante si dichiara favorevole alla trasparenza della PA italiana, ma pone quindi dei limiti per quel che riguarda la tutela di dati così personali che non andrebbero diffusi online.

L’intervento si è concretizzato con l’oscuramento su siti Web di dieci Comuni di dati personali dei cittadini che riportavano, nello specifico, informazioni molto dettagliate sulla loro salute. Oltre al nome e cognome, al luogo di nascita e alla residenza, online era possibile trovare riferimenti sullo stato di salute del cittadino che era in attesa per ricevere un trattamento o una visita. Come ricorda il Garante per la privacy, la diffusione dei dati atti a rivelare lo stato di salute delle persone è illecito secondo quanto prevede il Codice della privacy, emanato nel 2011.

I dati che sono stati rimossi, non solo comparivano sul siti dei Comuni, ma erano anche stati indicizzati e quindi comparivano nei risultati di ricerca di Google, semplicemente digitando nome e cognome del cittadino. Il Garante ha quindi richiesto non solo l’oscuramento dei dati sui siti, ma si è attivato anche per richiedere ai responsabili dei più noti motori di ricerca di eliminare le copie delle pagine per il Web. “La sacrosanta esigenza di trasparenza della Pubblica amministrazione non può trasformarsi in una grave lesione per la dignità dei cittadini interessati. Prima di mettere online sui propri siti dati delicatissimi come quelli sulla salute, le pubbliche amministrazioni, a partire da quelle più vicine ai cittadini, come i Comuni, devono riflettere e domandarsi se stanno rispettando le norme poste a tutela della privacy“, ha così commentato Antonello Soro, Presidente dell’Autorità.

I Comuni interessati dovranno, inoltre, pagare le sanzioni previste per trattamento illecito di dati personali.